Tecnica "dura" questa, che impone natanti adatti ed attrezzature top di gamma;
l'importanza dei natanti, come già detto, è prioritaria, in caso di problemi devono riportarci a casa;
per quanto riguarda l'attrezzatura, il problema è legato all'usura provocata dai continui recuperi in
profondità e con zavorre notevoli cui sono sottoposte le canne, i mulinelli ed il filo in bobina;
i più utilizzano canne da traina con recupero elettrico o direttamente salpabolentini/salpapalamiti a murata:
per quel che riguarda le montature, quando si pesca a - 200 mt. ed oltre non vi è (o è molto ridotto)
il problema che i pesci possano venire insospettiti dai diametri eccessivi di travi e braccioli, che infatti
il più delle volte, sono realizzati in cavetto d'acciaio, anche gli ami, non temono ampie bocche irte di
denti, ottimi i circle dal 2/0 al 6/0;
inneschi adeguati alla misura degli ami, voluminosi e resistenti, "conditi" con perline o tubetti di gomma
luminescenti e per le profondità più elevate una buona lampada a luce intermittente;
per questa tecnica, è ancora più accentuato il problema dell'ancoraggio, si stanno quindi imponendo,
come soluzione, i motori elettrici da prua, motori che sono dotati di un modulo GPS e di una funzione
"ancoraggio", in pratica attivando detta funzione, il motore ci terrà autonomamente sul punto prefissato
con una precisione che nei modelli più evoluti è stupefacente;
alla faccia di vento, correnti e moto ondoso ... e con consumi energetici irrisori;
Avrete notato come questa parte e parzialmente quella prima, siano state poco esaustive,
questa guida, è realizzata per principianti e per chi vuole cominciare,
inevitabilmente, in alcune tecniche, come vedremo più avanti,
sono importanti conoscenze ed esperienza avanzate, qualità che richiedono tempo e costanza, ed è anche per questo che organizziamo
corsi ed uscite a pesca dalla barca;
A seguire ... bolentino con l'esca viva