logo sito


Menu






Gli affondatori idrodinamici



A volte, i nostri beneamati pesci, proprio non ne vogliono sapere di stazionare a galla, dove noi più spesso li andiamo a ricercare, "colpa" del pesce foraggio che, vuoi per il termoclino, vuoi per ricercare un poco di tranquillità (dai predatori), si spostano nella penombra, verso il fondo;

nasce così l'esigenza di portare le nostre esche più in basso, cosa che contrasta non poco con la nostra velocità di traina che tende a sospingerle a galla,
diverse sono le soluzioni per ovviare a questo;

  1. la prima è data dall'appesantire la lenza con piombature varie, cosa che però ha dei limiti insormontabili, più si va veloci più peso occorre, è quindi godibile solo ad andature moderate;

  2. il monel, un monofilo metallico sottile che ha come pregio l'affondabiltà, purtroppo genera correnti galvaniche che corrodono il metallo degli accessori con i quali viene in contatto: le bobine dei mulinelli e i passanti delle canne;

  3. il dacron piombato, costituito da un trecciato in dacron cavo all’interno, dove viene inserita un’anima in metallo morbido, che svolge la funzione di zavorra, affonda meno del monel, più si va veloci più lenza occorre calare in acqua, è fruibile ad andature medio/basse;

per nostra fortuna ci vengono in aiuto le leggi della fisica, avete presente l'aquilone?

aquilone
riesce a volare per via dell'assetto con il "naso all'insù", che crea una portanza positiva (verso l'alto) quando viene colpito dal vento;

ebbene prendete l'aquilone, rovesciatelo, provate a farlo volare e vedrete che piomberà a terra inesorabilmente, questo è il principio dell'affondatore idrodinamico, che quando collegato ad una lenza e trainato, crea una portanza negativa (verso il basso) permettendoci di portare le nostre esche in profondità.

affondatore



Torna alla pagina