logo sito

Menu











    Il Mediterraneo oggi

Nonostante rappresenti solamente l' 1% di tutti i mari del globo, il "Mare nostrum" come era chiamato al tempo dell'Impero Romano, è stato culla di civiltà e di storia.
E' stato il primo mare ad essere scandagliato e Plinio ne riportò la massima profondità di 15 stadi, pari a circa 2.860 metri, anche se riesce difficile capire come all'epoca fosse possibile effettuare simili misurazioni.

Il Mediterraneo è un mare praticamente chiuso, le uniche vie di comunicazione che ha con gli altri mari sono: lo Stretto di Gibilterra che lo mette in rapporto con l'Oceano Atlantico e il Canale di Suez che si apre nel Mar Rosso, ha una superficie di 2.800.000 km2, è lungo circa 3.700 km ed ha una profondità media di 1.500 m, esso è racchiuso da tre continenti: l'Europa,l'Africa e l'Asia.

Le profondità maggiori nel Mediterraneo sono così distribuite: nel Bacino Algero - provenzale, presso le isole Baleari con -4.389 m; al centro del Tirreno con -3.785 m e nello Ionio presso le coste della Grecia nella Fossa di Matapan con -5.121 m. Il Bacino di Levante ha una profondità massima di -3120 m.

Tra gli apporti fluviali e meteorici e l'evaporazione esiste una notevole differenza a favore dell'evaporazione, questo deficit farebbe abbassare il livello del Mediterraneo di circa un metro all'anno.
Questo non avviene perché attraverso lo Stretto di Gibilterra c'è l'entrata dell'acqua atlantica ad una velocità di circa 4 km/h che ripristina il livello, da notare che, pur con questo ricambio di acqua, occorrono circa 80 anni per avere una sostituzione totale di tutta l'acqua del bacino Mediterraneo.

La profondità della soglia dello Stretto di Gibilterra è poco più di 300 m, per questo motivo non si ha il passaggio di acque profonde ricche di nutrimento, ma solo di acque superficiali più fredde e meno salate dì quelle mediterranee.

A causa di questa scarsa affluenza d'acqua, le escursioni delle maree sono limitate mediamente a 50 cm. e di conseguenza sono di bassa entità anche le correnti generate dalle maree, che raggiungono la velocità di 15 cm./sec. solamente nell'alto Adriatico, che è caratterizzato da maree di poco più di un metro solo in alcuni periodi dell'anno ed in particolari condizioni meteorologiche.

Il Mediterraneo gode generalmente di una situazione meteorologica felice.
Il periodo caratterizzato da maggiori piovaschi è quello tra la fine dell'Inverno e la primavera, con precipitazioni annuali medie di 1.000 mm. sulle coste settentrionali, fino a meno di 100 mm. nelle regioni meridionali ed orientali.

Ne deriva una scarsità di acqua dolce che non compensa l'evaporazione estiva e fa si che già a Gibilterra il livello medio del Mediterraneo si trovi più basso di quello atlantico di ben 10-15 cm. e, man mano che si procede verso Est, questo dislivello aumenta.

La circolazione mediterranea è quindi prevalentemente di tipo termoalino, dovuta cioè a differenze della temperatura e della salinità negli strati d'acqua, che variano a seconda delle stagioni, e alle lievi modificazioni della circolazione superficiale che possono essere indotte dai venti.

In estate l'aspetto più evidente è la formazione di un termoclino che isola, tra i -15 e i -40 mt., l'acqua superficiale di maggior influenza atlantica da quella più profonda.
In inverno il raffreddamento delle acque superficiali crea lo sprofondamento di queste e la risalita delle acque profonde cariche di nutrimento (composti dell'azoto, del fosforo, del silicio, etc.) che sono di primaria importanza biologica, in quanto vengono utilizzate dal Fitoplancton, che è alla base della catena alimentare marina.

Le caratteristiche geomorfologiche, climatologiche ed idrologiche, fin qui sommariamente descritte, e la controcorrente profonda in uscita da Gibilterra verso l'Atlantico, che portando fuori le acque più ricche di nutrimento crea una continua perdita della materia organica, rendono il Mar Mediterraneo relativamente povero di sostanze nutritive.

Ma nonostante tutto questo il Mare Nostrum è uno dei mari temperati più ricco di varietà di fauna ittica, con oltre 540 specie di pesci di cui 75 endemiche, 500 specie di nudibranchi e 300 tra anellidi, policheti e vermi.
Nel bacino occidentale prevalgono le specie atlantiche, con esclusione di quelle abissali, mentre in quello orientale predominano pesci tipicamente sub-tropicali, di cui 30 specie del Mar Rosso, entrate dal Canale di Suez negli ultimi anni.

Come sarà il Mediterraneo nel futuro ?

Il Mediterraneo è il punto d'incontro delle zolle dei tre continenti che lo delimitano, attualmente ancora in fase di assestamento tanto che lo sviluppo delle catene montuose, sia sottomarine che superficiali, è ancora in crescita.
Se la deriva dei continenti procederà col ritmo attuale, la zolla africana continuerà a spingersi sotto quella europea e, tra 50 milioni di anni il Mediterraneo sarà ridotto a pochi laghi che col tempo si prosciugheranno.

Il mar Ligure


By Eddy