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PROBLEMI E SOLUZIONI


Quando utilizziamo esche vive a profondità elevate (da 35 - 40 mt a scendere), non sempre è possibile fare il classico innesco in superficie, in quanto facilmente i pesci esca, se pescati a galla, muoiono per il rapido sbalzo di pressione cui sono sottoposti quando li caliamo sul fondo,

se invece i pesci esca vengono catturati a fondo, è probabile che arrivino in barca con la vescica natatoria estroflessa e quindi quasi inutilizzabili,

vediamo come ovviare:

  1. una prima soluzione prevede l'uso della "teleferica";
    in pratica, il bracciolo con l'esca, non viene legato al trave, ma ad una girella con moschettone, si cala prima il piombo sul fondo, poi si aggancia il moschettone alla lenza madre e con l'ausilio di un piombino (leggero!! 5/20 gr) lo si lascia scivolare lentamente fino alla perlina di stop che avremo preventivamente bloccata alla distanza dal fondo a cui desideriamo far stazionare l'esca;   vedi immagine

  2. una seconda soluzione prevede, che all'amo pescante (normalmente un circle), venga asssicurato, con un bracciolo di 2/3 cm (più corto è meglio è), un piccolo amo guarnito con un pezzettino di esca (ad es. una striscietta di calamaro), o con una piccola esca artificiale come per i sabiki;   vedi immagine
    nel momento stesso in cui un pescetto rimane agganciato all'amo più piccolo, diventa suo malgrado un'appetitosa e scodinzolante preda per pesci più grandi che ingoiandolo, restano sovente agganciati all'amo pescante,
    rientra in quest'ottica l'utilizzo del terminale con gli ami legati direttamente sul trave, infatti quando abbiamo una serie di almeno 3 ami e con un poco di fortuna altrettanti pesci esca agganciati, le probabilità che tutto quel movimento venga notato, sono decisamente più alte;   vedi immagine;



A seguire ... gli inneschi