Ciao, sono Eduardo, sono nato nel 1955 a Savona, pesco praticamente da sempre, da quando, bambino,
mi portavano in barca a ... dormire.
Già, perchè appena messo piede a bordo, mi sdraiavo mi lasciavo cullare dal movimento del natante e ...
Crescendo, la passione piscatoria ha preso il sopravvento e da allora non ho più smesso.
Ricordo ancora quando dentro il porto di Savona (allora non vi erano divieti assurdi), vedevo un ragazzo,
poco più grande di me, pescare solo castagnole, e pensando a tutti i pesci buoni che si potevano catturare,
mi ero fatto l'idea che fosse un principiante inesperto e che non sapesse prendere altro ...
Il suo nome? Valvassura Fernando
(Nando per gli amici), un grande, che ha fatto la storia della pesca sportiva.
Fu lui che a diciotto anni circa mi introdusse nel mondo dell'agonismo facendomi entrare nella
società di pesca sportiva dove militava e facendomi fare le prime figur(acc)e in un mondo che
non lascia nulla al caso e dove si impara molto.
Ed era a questo che aspiravo, imparare ... l'agonismo,
adesso è un modo per praticare la mia passione e godere di una bella giornata trascorsa in mare.
In seguito, dalle prime gare con canna da riva, sono poi passato alla canna da natante,
riuscendo in breve a guadagnarmi la qualificazione ai Campionati Italiani.
La mia prima e per me indimenticabile partecipazione fu una cosa che ha dell'incredibile.
Eravamo a Pesaro ed a bordo dell'imbarcazione sorteggiata, il mio vicino di postazione era un certo
Marco Volpi (serve che vi dica chi è? ... leggete a fondo pagina).
Passai praticamente tutto il tempo della prima prova a guardare come pescava e cosa utilizzava,
feci anche domande alle quali rispose con cortesia mentre salpava uno sgombro dietro l'altro,
trovando anche il tempo di chiacchierare con l'allora CT della Nazionale che passava a controllare.
In quella prima prova mi classificai (ovviamente) 19° su 20 partecipanti a bordo.
Arrivato in albergo, passai tutto il pomeriggio a costruire nuove montature fatte come quelle viste a Marco.
Il giorno dopo, seconda prova, cercai di attuare al meglio la tecnica di pesca "rubata" con gli occhi.
Come finì?
Finì mooolto bene, terzo, un bel passo avanti rispetto al giorno prima.
Da allora ho militato in squadre molto forti come la Lega Navale di Varazze, un circolo che
ha vinto tanto nel panorama italiano ed estero e come la Lega navale italiana di Spotorno
dove milito ancora, circolo anch'esso pluripremiato in competizioni a carattere nazionale e internazionale.
Nel frattempo sono diventato Istruttore Federale F.I.P.S.A.S. Giudice di gara regionale e Consigliere della
Sezione F.I.P.S.A.S. di Savona, mentre nell'ambito della sicurezza e pronto soccorso, ho conseguito il brevetto
di soccorritore B.L.S.D.
sotto l'egida della Società Nazionale Salvamento.
Durante la stagione estiva, con altri atleti/istruttori teniamo corsi base di pesca sportiva,
mentre nel periodo scolastico, nelle scuole, tengo corsi di coordinazione motoria (sono un maestro di Jiu Jitsu) e di
biologia marina, dove uno dei più gettonati è "se l'acqua è trasparente, perchè il mare è blu?"
La pesca è l'attività dell'uomo volta a catturare pesci e altri animali che vivono nell'acqua. Come tale è antichissima, come la caccia, insieme alla quale è da sempre esercitata. È certo che la scoperta di questa ricca risorsa, capace di risolvere il problema della vita quotidiana, abbia stimolato nell'uomo la ricerca di mezzi sempre più idonei e catturanti. Testimonianze vive e inoppugnabili di tale progressiva ricerca si rinvengono negli innumerevoli reperti dell'archeologia preistorica. Molti furono i metodi di pesca, usati dagli uomini anticamente e praticati ancora oggi: La pesca a mano: una delle prime tecniche, ancor oggi praticata, consisteva nel sospingere i pesci verso acque basse o in luoghi ristretti ove fosse possibile catturarli con le mani, richiedeva grande prontezza ed esercizio. La pesca con la zagaglia: deriva direttamente dalla pratica della caccia e l'arma, una specie di lungo giavellotto, era la stessa usata per la selvaggina terrestre. La pesca con l'arpione: evoluzione della zagaglia, in questo caso la punta presentava degli uncini atti a trattenere la preda. La pesca con l'arco: praticata principalmente per la cattura delle tartarughe marine.
La pesca con l'asta uncinata: si esercitava attraverso i fori praticati nel ghiaccio, nei quali veniva introdotta una pertica uncinata. La pesca con il cormorano: uccello acquatico, al quale veniva impedito d'inghiottire il pesce comprimendogli il collo con un anello, metodo ancora oggi praticato. La pesca con l'amo: l'amo più primitivo era costituito da un semplice bastoncino dritto, posto trasversalmente alla lenza, più tardi fu ricavato da una scheggia di osso o di selce ricurva. Fra tutti i metodi sopra indicati, è quello che ebbe maggiore successo e diffusione. Certo è suggestivo pensare ad un uomo dell'epoca più "sveglio" di altri (quindi un vero pescatore ...) che, dopo aver fabbricato una lenza, probabilmente utilizzando una liana, riuscì ad attaccarvi saldamente un prototipo di amo e a rendere il tutto efficiente infilandovi un'esca, quindi eseguì il primo "lancio" della storia e si mise in attesa. Il risultato dovette essere strabiliante, poiché da quel lontano giorno non è stato inventato niente di più efficace di una lenza, di un amo e di un'esca per pescare.
Reti a parte, attrezzi distruttivi degli ecosistemi acquatici ... ma questa è un'altra storia.
La pesca, da attività volta a procurarsi cibo, si è sviluppata poi come pratica ricreativa e sportiva.
Migliaia sono gli appassionati che nei momenti liberi si recano lungo i corsi d'acqua, ai laghi o al mare
a praticare il loro hobby preferito ed altrettanti sono gli agonisti che nelle varie specialità si sfidano
nelle numerose gare, dai campionati sociali a quelli mondiali.
Per tutti comunque è imperativo prendere coscienza di alcune regole importanti:
- la prima regola è anche la più importante,
PROTEGGETE LA NATURA !!!
- quando andate a pesca non lasciate la VOSTRA immondizia in giro;
- non distruggete ciò che la natura ha creato,
- rilasciate i pesci sotto misura, a che serve vantarsi di aver catturato in una stagione decine
di orate o di trote lunghe pochi centimetri?
- rispettate i limiti di peso e le misure di legge;
- questo mondo ci è stato consegnato in eredità (e non serve lamentarsi come)
- cerchiamo di renderlo migliore per chi verrà dopo;
- che non sono degli sconosciuti ...
- sono le nostre generazioni future, sangue del nostro sangue ...
Qui, normative e obblighi della pesca sportiva
Approfitto per aprire un piccolo inciso e dire la mia:
Ho nominato prima, Marco Volpi, un grande agonista, membro della Nazionale Italiana, vanta un palmares invidiabile di
ben 58 titoli nazionali e mondiali nella specialità della canna da natante ...
un atleta che ha dato tanto nell'insegnamento di questo amato sport.
Marco, incidentalmente ha commesso un errore ed è stato oggetto di attacchi gratuiti ed eccessivi,
è stato dipinto come il peggior criminale della storia, da parte invidiosi, di persone che neanche lo conoscono,
al massimo hanno seguito qualche video su youtube, o semplicemente si sono accodati al coro delle critiche,
per sfogare, da persone disturbate quali sono, i malumori che li affliggono.
Ha fatto un errore ed ha pagato per questo ma da qui a quello che è stato detto e scritto ce ne corre,
quanti di noi e di quelli che hanno straparlato hanno preso, ad esempio una
o più multe per aver infranto le regole del codice della strada? (anche il semplice divieto di sosta);
immagino parecchi, ma non per questo possiamo essere additati come pirati della strada,
abbiamo sbagliato, e come Marco ne abbiamo pagato le conseguenze ripromettendoci di essere
più attenti a norme e divieti in futuro.
Errare è umano, perseverare è diabolico, Marco per come lo conosco non è il diavolo,
è uno come noi che ha sbagliato.
Succede ...