Già, come lo classifichiamo?
Di norma si parla di tre fasce principali:
- bolentino costiero
- bolentino di medio fondale
- bolentino di profondità
Il bolentino "costiero"
viene così definito perchè praticato a poca distanza dalla costa, molte volte viene classificato
in base alla profondità (max 50 mt circa), ma capirete bene che parlare di 50 mt
di profondità in Adriatico non è propriamente costiero, viceversa nel Tirreno ed isole è
facile avere tali profondità a soli 500 mt dalla costa ed a volte anche meno.
I pesci insidiabili sono praticamente tutti quelli conosciuti che non sto ad elencare ma che potete trovare
cliccando qui
nella sezione dedicata ai pesci del mediterraneo.
Quando si parla di questa tecnica, normalmente la si associa ad un pesca leggera a pesci di dimensioni
medio-piccole, fatta con terminali capillari possibilmente in fluorocarbon.
Questo è vero per una uscita dedicata a pagelli boghe sugarelli ecc., con esche come il verme, il pezzetto di gambero,
la strisciolina di calamaro o sarda, provate però nelle stesse zone ad utilizzare un'esca viva
(pesci, granchi, seppie o calamari) sia ancorati che a scarroccio ...
le prede insidiabili diventeranno molto importanti come peso e qualità e metteranno a dura prova la vostra attrezzatura,
dentici, orate, spigole, lecce, ricciole, gli onnipresenti gronghi, altro che pesca leggera!!
Il bolentino di medio fondale
viene così definito perchè praticato su fondali fino a circa 100/150 mt. anche qui i pesci insidiabili sono praticamente
tutti quelli conosciuti, anche qui la selezione la facciamo in base alle esche che utilizziamo.
Cambiano decisamente i materiali che utilizziamo, lenze, canne, mulinelli, ami, diventano più grandi,
robusti e tecnologici;
i mulinelli dotati di un maggior numero di cuscinetti per una più fluida rotazione;<
le canne, che dovendo sostenere il peso di piombi e (si spera!) di prede più pesanti, dovranno essere
realizzate in materiali robusti e possibilmente leggeri e qui il carbonio la fa da padrone;
i vettini meritano particolare attenzione perchè se è vero che piombi e pesci sono più grossi,
la vetta deve essere molto sensibile e quindi sottile seppur robusta (possibilmente in nylon pieno);
a quanti troveranno la cosa bizzarra perchè una vetta sottile rimarrà sempre troppo piegata sotto la trazione di un
piombo particolarmente pesante (vero!) è bene ricordare che il piombo sarà quasi sempre appoggiato sul fondo,
ovviamente in caso di tecniche di pesca in sospensione si dovrà scegliere una vetta adeguata oppure
una soluzione "galleggiante";
le montature saranno realizzate con nylon robusti e dotate di ami altrettanto solidi seppur affilati e leggeri.
Il bolentino di profondità
Una tecnica che non è alla portata di tutti,
distanza dalla costa e profondità di esercizio (anche oltre -500 mt),
impongono natanti ed attrezzature da pesca al top;
al primo posto ho messo le imbarcazioni perchè, quando si deve sfidare un mare che in poco tempo può diventare
pericoloso, magari a 10 e più miglia dalla costa ... la sicurezza viene prima di tutto, non si può rischiare
di trasformare una divertente uscita in una tragedia;
l'assetto pescante è composto da recuperii elettrici robusti e capienti (date un'occhiata al catalogo
Krystal fishing un prodotto made in Italy)
e canne nate espressamente per questa tecnica "dura" ed usurante, anche qui rivolgetevi al mercato italiano,
Artico,
Italcanna,
Tubertini
(in rigoroso ordine alfabetico ...) il top;
montature adeguate, a volte con soluzioni metalliche, tutto all'insegna della massima resistenza.
Ancorati:
se si pastura, se si conosce la zona, se siamo in presenza di ostacoli come scogli,
posidonia, relitti, condotte sottomarine, dissuasori per la pesca professionale.
A scarroccio:
lo scarroccio, rappresenta lo spostamento trasversale di una barca provocato dal vento
la deriva invece, pur provocando un movimento analogo, è dovuta alla corrente marina.
definiremo qui genericamente nel termine “scarroccio” il movimento laterale della barca, spostata dal
vento e/o dalla corrente;
questo sistema è il migliore quando necessitiamo di sondare con le esche diverse zone di fondale,
fino a trovare il "posto giusto", dove potremo ripassare più volte o sul quale decideremo di ancorarci.
A seguire ... bolentino costiero