L'acqua marina contiene tutti o quasi gli elementi chimici presenti sulla crosta terrestre, in particolare:
- H2O = Ossigeno + Idrogeno sotto forma di acqua, ne costituiscono il 96% circa.
- Sodio
- Cloro
- Magnesio
- Calcio
- Silicio
- Potassio
Questi componenti sono quelli presenti in percentuale maggiore, sotto forma di soluzione dei corrispondenti sali, ma ad essi si aggiungono altri sali in percentuali minime.
L'acqua di mare contiene in soluzione circa 38 g/l di sali quali il cloruro di sodio, il cloruro di magnesio
ed il solfato di magnesio che sono tra loro sempre nello stesso rapporto mentre varia la quantità
totale da mare a mare (ad esempio il Mar Ligure è più salato dell'Adriatico dove è maggiore
l'apporto di acqua dolce proveniente dai fiumi, specialmente dal Po.
Il mare in origine era formato da acqua dolce, ma i minerali contenuti nelle rocce, a seguito
di continuo dilavamento, piano piano si dissolvevano in queste acque che raccolte nei fiumi,
venivano portati al mare.
Una nuova teoria prospetta che il sale sia portato nel mare da un'acqua detta "acqua giovane"
che fuoriesce dal fondo marino da aperture poste sulle dorsali oceaniche.
Oltre ai sali principali nei mari sono presenti altre sostanze in misura molto ridotta, queste sostanze possono accumularsi selettivamente in molti organismi, tale bioaccumulo può essere messo in evidenza nelle alghe (sodio), nelle ascidie (vanadio), nel sangue di crostacei e di cefalopodi (rame), nella struttura di diatomee (silicio), nello scheletro e nella conchiglia di molluschi (calcio),ecc.
L'acqua degli oceani è meno salata (circa 35 g/l di sali disciolti) rispetto al Mediterraneo.
Le variazioni di salinità influenzano la vita dei pesci i quali vengono detti stenoalini
quando non sopportano sbalzi di salinità, eurialini quando possono vivere anche in
ambienti con salinità diversa e questo spiega le differenze delle specie presenti
nei vari ambienti acquatici.
L'acqua marina assorbe i gas atmosferici (ossigeno, anidride carbonica, azoto) che si
diffondono lentamente in essa.
La percentuale di ossigeno che l'acqua assorbe dall'atmosfera è inversamente proporzionale
alla Temperatura e alla salinità dell'acqua stessa.
L'ossigeno è indispensabile per tutti gli organismi viventi, si trova disciolto nell'acqua di mare
in quantità che varia da O a 8,5 ml/l, ed è più abbondante nelle acque superficiali ed in quelle fredde.
Pertanto le acque polari, essendo molto fredde, sono le più ricche di ossigeno mentre quelle
equatoriali sono le più povere; in pratica però, essendo la massa d'acqua fredda più pesante di
quella calda, tende ad affondare e trasporta l'ossigeno in essa contenuto nelle acque calde equatoriali.
L'ossigeno proviene in parte da quello atmosferico ed in parte dall'attività
fotosintetica dei vegetali, il livello in cui si ha equilibrio tra ossigeno prodotto e quello
consumato dalla respirazione degli organismi,viene detto "profondità di compensazione".
L'anidride carbonica è indispensabile per la fotosintesi clorofilliana ed
abbonda in mare più che nell'aria, la fotosintesi clorofilliana è quel processo chimico che
avviene nelle piante contenenti clorofilla, dove anidride carbonica ed acqua, in presenza di
luce solare, vengono trasformate in carboidrati ed ossigeno.
L'azoto sotto forma di nitriti, nitrati ed ammoniaca, viene utilizzato dai batteri e vegetali per
la costituzione di aminoacidi che sono i composti base delle proteine.
Sono 130 milioni gli abitanti che vivono lungo i 46 mila chilometri di costa del Mediterraneo,
nel quale vengono riversati annualmente 120 mila tonnellate di oli minerali, 60 mila tonnellate
di detergenti, 100 tonnellate di mercurio, 3.800 tonnellate di piombo, 3.600 tonnellate di fosfati
e a cui si aggiungono plastiche e materiali non biodegradabili.
Bisogna ricordare che il Mediterraneo completa il ricambio totale delle sue acque stimato in
circa 70/80 anni e sono proprio le condizioni di queste il problema più importante.
I disastri ecologici del 1990, la petroliera Heaven nel Mar Ligure e il traghetto della Navarma
a Livorno, sono solamente una parte dei disastri di cui siamo venuti a conoscenza e solo perché
hanno implicato anche la perdita di vite umane.
Ma quanti sono i disastri che sono stati colpevolmente taciuti in questi ultimi 50 anni?
E quante sono le città costiere o dell'entroterra che sono prive di depuratori, nonostante le
leggi, e che versano nelle acque del mare o dei fiumi le loro acque reflue ?
E quante le industrie e gli allevamenti animali non in regola?
Il mercurio ed il piombo nelle carni dei pesci, il fenomeno della mucillagine degli ultimi anni,
sono cose naturali ?
Il più semplice modo di inquinare da parte dell'uomo è quello di abbandonare
o gettare in mare sostanze solide ed inalterabili, che fanno parte del vivere quotidiano,
come buste e bottiglie di plastica.
Sono queste la causa di morte di molti pesci e cetacei,
i quali restano imprigionati o soffocati.
I liquami domestici hanno sostanze putrescibili, accompagnate da microflora e microfauna.
Alcuni batteri marini hanno la capacità di demolire le sostanze organiche con una reazione ossidativa,
ma per fare questo i batteri hanno bisogno di ossigeno,
purtroppo con l'aumento delle sostanze inquinanti è aumentato il bisogno di ossigeno e di conseguenza
sono scomparsi batteri e forme di vita aerobica, sostituiti da batteri anaerobici che distruggono
i liquami, ma producono sostanze tossiche per gli esseri viventi, quali derivati del metano,
ammoniaca, nitriti e fosfori che portano l'acqua alla putrefazione, con la formazione delle maree
rosse o delle maree gialle, create dalla putrefazione delle alghe.
Altri fattori ambientali che condizionano la vita nel mare sono:
- i movimenti del mare (onde, maree, correnti);
- la pressione;
- la temperatura;
- l'illuminazione;
- la tipologia del fondale;
By Eddy